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«Non sussiste alcun conflitto d’interesse o incompatibilità»

Ieri, a margine del civico consesso convocato in seduta straordinaria per esaminare un ordine del giorno che presentava, tra gli altri, la discussione di un delicato punto richiesto da MoranoLab, una delle due opposizioni attive in Consiglio comunale, il sindaco Nicolò De Bartolo ha fortemente «stigmatizzato» l’atteggiamento del citato gruppo di minoranza, definendolo «inaccettabile, pretestuoso e strumentale».

 

Ma prima di riportare le dichiarazioni del sincaco il quale, unitamente ai consiglieri Maria Grazia Verbicaro e Biagio Angelo Severino, non ha partecipato al dibattito sul quarto punto, è utile richiamare l’oggetto del contendere, la cui discussione, riguardando “moralità, demeriti, capacità e comportamenti pubblici e\o privati”, in ossequio al vigente art. 20 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale si è consumata in forma segreta, «modalità che – così De Bartolo - si è resa necessaria non per paura o per celare chissà quale verità, ma unicamente per evitare spettacolarizzazioni e teatrini vari, tanto cari alla minoranza».

Recita dunque il quarto punto all’odg: “Conflitto d’interesse, riaffermazione del principio di dignità dell’Ente Comune. a) Sussistenza di ipotesi di incompatibilità dell’Ass. M. Verbicaro (Art. 63 commi n.1 n.2 TUEL del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 26); b) inosservanza del divieto di incarico sindaco De Bartolo (Art. 25 dello Statuto Comunale); c) violazione della Regola di Astensione de l’amministratore, sindaco N. De Bartolo e cons. M. Verbicaro (Art. 78, comma 3, D. Lgs. 267/2000)”.

 

Ed ecco quanto affermato da De Bartolo: «Sono molto soddisfatto della decisione assunta dall’emiciclo di rigettare la richiesta di MoranoLab. E’ fin troppo evidente che quanto sostenuto da MoranoLab non abbia alcuna attinenza con la realtà dei fatti. Fatti che smentiscono le cavillose illazioni e dimostrano come le stesse altro non siano che asserzioni funzionali a una politica vacua, che qualifica esclusivamente chi la adotta, e che rimanda alle logiche che hanno caratterizzato l’agire di precedenti amministrazioni, non certo quelle guidate dal sottoscritto. Appare chiaro come si perpetri ancora una volta, dopo averci inutilmente provato con la vicenda “Ecodistretto”, il tentativo di delegittimare una maggioranza democraticamente eletta con ampio consenso popolare».

 

«Entrando nel merito delle obiezioni mosse – ha detto il capo dell’esecutivo moranese – analizzato compiutamente l’art. 63 commi 1 e 2 del TUEL, non si ravvisa alcuna incompatibilità dell’assessore Maria Grazia VERBICARO, come si evince dalla visura camerale C.C.I.A.A di Cosenza concernente la società “Verbicaro s.a.s.” di Verbicaro Alessandro & C dalla quale risulta che nessun amministratore di maggioranza o minoranza abbia partecipazioni societarie nella stessa. Analogamente si deduce dalla visura camerale C.C.I.A.A di Cosenza della ditta “Sergi costruzioni” di Sergi Eugenia, ditta valitrice della società “Verbicaro s.a.s.”. Riguardo all’artificiosa insinuazione della presunta violazione del divieto di incarico del Sindaco – ha riferito De Bartolo – nessun amministratore appartenente al gruppo di maggioranza né il sottoscritto hanno mai contravvenuto a detta prescrizione. Mai. Nella fattispecie dell’affidamento all’impresa “Vitale Costruzioni s.a.s.” di Vitale Geom. Biagio, è appena il caso di notare come esso sia derivato da autonoma determinazione dell’Ufficio Tecnico, redatta per lavori di manutenzione straordinaria della rete di raccolta delle acque meteoriche nel centro storico passante per l’abitazione di un privato cittadino, incarico conferito direttamente dal responsabile UTC, l’Ing. Domenico Martire, nell’espressione dei suoi poteri di gestione e senza alcun indirizzo da parte dell’organo politico. Ma la domanda che i Lab avrebbero dovuto porre, e porsi, è un’altra: chi ha consentito, a suo tempo, che una condotta pubblica attraversasse una struttura privata? Eppoi, non si sono accorti i nostri avversari, forse distratti dall’ossessione di attaccare sempre in modo subdolo il sottoscritto, come la menzionata impresa non abbia mai partecipato ad alcuna procedura a evidenza pubblica né a trattativa privata bandita dal Comune di Morano nel periodo del mio sindacato, pur avendone la possibilità, i titoli e senza che nessuna norma lo impedisca?».

 

E’ un fiume in piena De Bartolo, nella cui replica non dimentica l’ultima quaestio, che attiene al mancato rispetto, secondo i Lab, all’articolo 78 comma 3 del TUEL. «Nessun esponente della maggioranza – ha sottolineato il sindaco - esercita attività professionale in materia di edilizia nel territorio di Morano. Perdipiù, né il sindaco né l’assessore Verbicaro hanno mai partecipato ad alcuna discussione contemplata dal comma 2 dello stesso articolo 78 del TUEL; per converso, come si ricorderà, entrambi si sono astenuti dalla votazione inerente alla pregiudiziale su un punto richiesto dal gruppo di minoranza MoranoLab con oggetto “Chiarimento art.25 divieto di incarichi e consulenze dello statuto comunale”, per il quale, comunque, l’assise, anche con la partecipazione di gruppi di minoranza, espresse votazione favorevole.



«Non sussiste alcun conflitto d’interesse o incompatibilità»